Il protocollo di riabilitazione dopo l’operazione dell’alluce valgo
Il Dott. Julien Lopez ti accompagna lungo tutto il protocollo di riabilitazione dopo l’intervento all’alluce valgo: esercizi, fisioterapia…
La riabilitazione è una tappa fondamentale della convalescenza che consente di favorire un buon recupero. È quindi importante seguire scrupolosamente le raccomandazioni del tuo chirurgo del piede in modo da recuperare la mobilità completa del piede.
Una volta eseguito l’intervento, il dottor Julien Lopez ti accompagnerà e ti spiegherà nel dettaglio le procedure che dovrai seguire e gli esercizi di riabilitazione dell’alluce valgo operato che dovrai fare.
Gli obiettivi della riabilitazione del piede dopo l’operazione di alluce valgo
La riabilitazione del piede dopo l’operazione per alluce valgo dura circa 3 settimane dopo l’intervento, quando la cicatrizzazione è completa e la medicazione è stata tolta. La procedura viene seguita e controllata da un fisioterapista.
A monte di questo lavoro, è essenziale che il paziente proceda egli stesso a un lavoro di recupero appena torna a casa. Questa tappa consiste in sessioni di auto-riabilitazione per preparare il lavoro successivo del fisioterapista.
La riabilitazione dell’alluce valgo operato prevede una serie di metodi ed esercizi pratici da eseguire in modo regolare per ritrovare la mobilità totale dell’arto operato. Qualsiasi intervento chirurgico ha effetti indesiderati più o meno evidenti: gonfiore, ematoma, dolore… Benché tutti questi sintomi siano assolutamente normali, è necessario fare un vero e proprio lavoro di recupero avvalendosi dell’aiuto di professionisti del mestiere.
La riabilitazione dopo l’operazione dell’alluce valgo ha più obiettivi:
- Ridurre il dolore a livello del piede operato,
- Recuperare completamente la mobilità a livello delle articolazioni interessate (metatarso-falangea e inter-falangea),
- Identificare le attività e le posture all’origine dei dolori,
- Recuperare un appoggio plantigrado,
- Prevenire eventuali complicanze venose o linfatiche,
- Potenziare i muscoli, in particolare recuperare la forza di contrazione in flessione dell’alluce,
- Rispondere alle domande del paziente su come eseguire gli esercizi.
L’obiettivo dell’intervento all’alluce valgo è quello di mobilizzare l’articolazione metatarso-falangea per evitare la rigidità dell’articolazione e la diminuzione della mobilità.
L’auto-riabilitazione post-chirurgia dell’alluce valgo
Una volta tornato a casa, il paziente deve eseguire diversi esercizi di auto-riabilitazione post-chirurgia dell’alluce valgo in totale autonomia. L’obiettivo di questa tappa è accelerare il processo di guarigione, ridurre l’edema e prevenire la rigidità del dito operato.
Durante l’auto-riabilitazione, il paziente alterna esercizi di mobilizzazione attiva e passiva.
Per drenare l’edema e aumentare l’ampiezza articolare, il paziente deve, ad esempio, appoggiare il pollice della mano sulla pianta dei piedi ed esercitare una pressione sull’alluce spingendolo in basso in modo progressivo. Per eseguire questo gesto il paziente deve restare seduto. Deve anche mettere il piede piatto rispetto al suolo e poi alzare il tallone per far piegare l’alluce. L’ultimo esercizio consiste, con il piede piatto a terra, nel premere l’alluce a terra il più forte possibile rispettando il proprio dolore. Si raccomanda di fare questi esercizi 3 volte al giorno per 30 secondi, idealmente la mattina e la sera.
La riabilitazione fisioterapica dopo l’operazione dell’alluce valgo
In generale il protocollo di riabilitazione fisioterapica dopo l’operazione dell’alluce valgo si divide in più fasi per adattarsi alle varie tappe del recupero post-operatorio.
La 1a fase si concentra sulla riduzione del dolore e dell’edema. Il fisioterapista ricorre così a metodi dolci, come massaggi al piede operato e altre tecniche di fisioterapia antalgica e antinfiammatoria.
La 2a fase della riabilitazione dopo l’operazione dell’alluce valgo consiste nel far lavorare la mobilità passiva del piede. Il fisioterapista manipolerà il piede senza nessuna azione da parte del paziente. L’obiettivo è mobilitare il piede lentamente diminuendo al contempo il peso del corpo.
La 3a fase prevede la mobilitazione attiva del piede. Il paziente deve muovere l’alluce senza un aiuto esterno e senza usare l’indice. Il paziente deve inclinare le dita dei piedi verso il basso lentamente per far lavorare i tendini della pianta del piede.
Una volta terminate queste diverse fasi, il paziente potrà tentare di riprendere un appoggio normale sul piede. L’obiettivo è far lavorare l’estremità dei piedi e in particolare l’alluce. Alla fine di questa tappa, il paziente deve essere in grado di rimettere tutto il peso del corpo sull’alluce sollevando la gamba opposta.
Quando l’appoggio è possibile, la tappa successiva del protocollo di riabilitazione dell’alluce valgo operato consiste nel distendere completamente il piede mentre si cammina. Dopo l’operazione, il riflesso del paziente può essere di camminare sul tallone o sul bordo esterno del piede per evitare la sensazione di dolore. Ma il recupero completo esige la realizzazione di determinati movimenti. In particolare, il paziente deve essere in grado di piegare le dita e di dare un impulso con l’alluce.
Il Dott. Julien Lopez e il suo team sono a tua disposizione per facilitare il processo di recupero. Grazie a un protocollo di riabilitazione dopo l’operazione dell’alluce valgo ben strutturato e all’aiuto di un fisioterapista, sarai in grado di ritrovare la mobilità completa del piede.
Importante: la rigidità, ovvero la diminuzione della mobilità dell’alluce, può persistere per parecchi mesi. Può essere fastidiosa quando si cammina, in particolare quando si compie il passo. In tal caso, può essere necessario discutere la possibilità di un nuovo intervento per eseguire un’artrolisi (liberazione degli annessi articolari) per ritrovare tutta la mobilità. Il chirurgo approfitterà di questa operazione per rimuovere le viti. Si tratta di un intervento con decorso post-operatorio semplice: nessuna grossa medicazione, carico immediato, nessun dolore, nessuna frattura, poco ematoma, niente scarpe ortopediche: sono necessarie solo delle cure infermieristiche. L’interruzione dal lavoro è di circa 7 giorni.
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